Attività

Iniziative realizzate che hanno assunto un rilievo nazionale ed hanno permesso di concretizzare progetti di cooperazione e solidarietà.

Incontro con le musiche 2006 nel Sessantesimo della Repubblica

Una seconda edizione che ha posto i presupposti per le successive edizioni annuali e che, come la precedente, può considerarsi nel suo genere, "diversa" come lo sono i tanti generi musicali che l'hanno riempita di contenuti e presenze significative.



Incontro con le musiche 2006 è stato un appuntamento con la musica contemporanea - fra cui 8 novità di importanti compositori italiani-, la musica dei cantautori, le opere classiche, la lirica cameristica e la musicalità delle parole di Moni Ovadia che ha concluso le cinque giornate, riassumendo le ragioni delle parole in musica e della musica delle parole.
Aperto con il melologo intitolato alla Repubblica, scritto dal direttore artistico Luigi Pestalozza, i contenuti della nostra Costituzione e il valore della nostra Repubblica sono sempre stati presenti nello scorrere armonico e sapiente dell'intercalare della musica dei giovani compositori, alle riflessioni sulla storia della nostra Repubblica, alla musica contemporanea con Monesis Ensemble e Freon Ensemble, alla presenza delle radici della nostra canzone d'autore con Ivan della Mea e Paolo Pietrangeli, alla canzone di impegno civile di Ricky Gianco, alla voce di Antonella Ruggiero, splendida nella sua interpretazione live e nella Medea di Guarnieri, al jazz di Patrizio Fariselli e le percussioni di Roberto Dani, alle riflessioni con Maurizio Franco su un mito del jazz Thelonious Monk, a Piero Milesi su De Andrè, alla dolce e al tempo stesso forte lirica russa di Sylvia Vadimova, per concludere con la straordinaria intelligenza alternativa di Moni Ovadia assoluto interprete delle ragioni che, per il secondo anno, ha visto insieme grandi rappresentanti della nostra musica.



Non sono mancati l'appuntamento con il cinema di Augusto Tretti "Il potere" e con una splendida mostra di "40 fotografie per la Repubblica" del grande fotografo Uliano Lucas.
Tutto ha parlato il linguaggio della democrazia e della libertà dal conformismo, per proporre un modo alternativo di pensare all'arte ed alla cultura quale strumento di conoscenza per una libera scelta dell'ascolto e della partecipazione.



Ai tanti importanti compositori che, nell'edizione 2005 hanno partecipato scrivendo pezzi inediti composti per "Contro la guerra per l'uguaglianza 3 11", va il merito di avere inaugurato questa particolare manifestazione che si caratterizza anche per l'avvio del progetto "Giovani compositori" Un progetto nazionale del quale si trovano le informazioni sul nostro sito con una giuria prestigiosa a partire dal Presidente della stessa, Giacomo Manzoni.
Anno 2005 avvio coraggioso, anno 2006 una decisa affermazione della manifestazione, anno 2007 ci auguriamo altrettanto, grazie all'importante direzione artistica di Luigi Pestalozza e alla passione che unisce tutti coloro che sostengono questa forma inedita di associazione che vede fra i propri sostenitori, per la prima volta, Istituzioni e rappresentanti della cultura e dello spettacolo.

Incontro con le musiche: contro la guerra per l’uguaglianza 3 11 (2005)

Nel Sessantesimo della Liberazione -e non per semplicemente ricordare ma per l’antifascismo come alternativa civile e storica sempre più vera, necessaria, attuale-, quattro giorni di musica, anzi di musiche e musicisti dei diversi generi musicali. Ci sono i compositori e gli esecutori antagonisti alla normalizzazione anche musicale, c’è lo spettacolo musicale in insolite, propositive forme, c’è il Jazz, ci sono i protagonisti della canzone d’autore di ieri e di oggi, c’è un incontro sullo stato delle cose musicali presente, ci sono vari modi inventati in questi anni di comunicare con la musica in maniera non omologata, c’è la canzone di strada, il canto popolare: non a caso, dunque, quattro giornate aperte dalla lettura volutamente affidata a una giovane studentessa, della celebre lapide di Piero Calamandrei per il nazista Kesselring, che per tutti da quel 1950 in cui provocatoriamente fu affissa a Cuneo, si intitola “Ora e sempre Resistenza”. Su una base musicale, elettroacustica.



In breve, e non per esibire la quantità ma per dire dell’ampiezza del consenso all’iniziativa, da tutta Italia, la presenza nelle quattro giornate pomeriggi e sere è di 27 compositori talora anche esecutori di se stessi, con altrettante loro brevi nuove composizioni; di 22 gruppi strumenti o singoli esecutori, cantanti e attrici; di esponenti vari della cultura non solo musicale; di esperti della situazione musicale italiana, di critici, ricercatori. E potrà essere -sta nel progetto- che Forlì continui negli anni prossimi a ospitare incontri con le musiche di oggi, naturalmente quelle che come quelle di quest’anno, senza nemmeno bisogno di esplicito impegno, suonano contro la normalizzazione culturale, neoliberista, anche musicale possibile. Ma stiamo all’oggi, a queste quattro giornate di musica e fatti musicali quanto mai vari e montati per sere e pomeriggi in diverse sale della città, e all’Università, in modo da coinvolgere nel piacere del multiforme procedere musicale/spettacolare dei pomeriggi e delle sere, il pubblico, anzi i cittadini presenti. Cominciando, però, dal più significativo fattore formante di questo Incontro, e cioè dalla concordia di tutti i partecipanti sul titolo delle quattro giornate.

"Danni collaterali"

Copertina Danni Collaterali

Un CD realizzato dall'idea di Gianfranco Manfredi e Ricky Gianco, per proporre brani musicali che avessero particolare rilevanza nel contesto delle rinnovate manifestazioni pacifiste, pensando alle nuove generazioni che hanno maturato nuove sensibilità cui è giusto e necessario dare risalto.
Il CD, intitolato "Danni Collaterali", è stata la prima produzione del Teatro per la pace.
I brani scelti confermano le radici anglo-americane della canzone pacifista, sia risalendo ad alcuni precedenti "classici" (Soldiers of Peace, War...) sia documentando alcune canzoni recenti (dalla prima Guerra del Golfo fino ad oggi) traducendoli in italiano, per la piena comprensione del testo.
A questi si affiancano brani originali e riesecuzioni inedite di canzoni di repertorio d'autore cui le circostanze attuali danno particolare significato.
Al di là del puro intento civile, la scelta dei brani, tutti di cantanti anglo-americani per sottolineare che l'impegno per la Pace non scaturisce da un atteggiamento anti-americano, è stata determinata anche da criteri estetici, cioè si sono scelti brani musicalmente e poeticamente più interessanti e meno ovvi. Alcuni di questi brani sono stati eseguiti insieme (cori, strumentazioni) per rimarcare il carattere collettivo e unitario dell'operazione.
Tutti i cantanti hanno partecipato a titolo gratuito e i proventi della vendita di circa 25000 copie del CD, edito dal Manifesto,La Rinascita e Carta, hanno permesso di contribuire alla costruzione di un ospedale per grandi ustionati nel nord dell'Iraq , gestito da Emergency.



Riconoscimento "Cittadini del mondo per la pace" (2003)

Il Sindaco di Forlì Franco Rusticali, consegna il riconoscimento "Cittadini del mondo per la pace" a Gino Strada 53 anni, nato a Sesto San Giovanni (Mi). Chirurgo d'urgenza al Policlinico di Milano, negli anni '80 si e' occupato principalmente di chirurgia dei trapianti di cuore e cuore-polmone all'università' di Stantford e Pitsburg (USA), nell'ospedale di Harefield, (GB) e presso il Groote Schuur Hospital, a Capetown, Sud Africa.
Dopo aver lavorato negli ospedali italiani di Rho (Milano) e di Bergamo, nel 1988 decide di applicare la sua esperienza di chirurgia d'urgenza all'assistenza e alla cura dei feriti di guerra.
Dal 1989 al 1994 lavora con la Croce Rossa Internazionale di Ginevra in zone di guerra: 1989 Quetta, Pakistan; 1990 Dessie', Etiopia e Khao-I-Dang, Tailandia; 1991 Kabul, Afghanistan e Ayacucho, Peru'; 1992 Kabul, Afghanistan; 1993 Balbala, Gibuti e Berbera, Somalia; 1994 Bosnia.
L'esperienza accumulata, convince nel 1993 Gino Strada a fondare una organizzazione piccola, agile e altamente specializzata, che intervenga in favore della popolazione civile vittima della guerra e che non soffra delle lentezze burocratiche delle grandi organizzazioni. Con scarsissimi mezzi nella primavera del 1994 Gino Strada fonda a Milano Emergency. Dalla sua nascita, Emergency contribuisce in modo determinante al successo della campagna internazionale per la messa al bando delle mine antiuomo.
Emergency costruisce nel 1996 il primo ospedale nel Nord Iraq a Sulaimaniya. Poi un altro ospedale ad Erbil, e un Centro protesi e riabilitazione, sempre in Nord Iraq, l'ospedale "Ilaria Alpi" a Battambang in Cambogia e altri due ospedali in Afganistan, uno nel nord, nella valle del Panshir e uno nella capitale Kabul. Nel 2001 apre il sesto ospedale di Emergency, a Freetown, in Sierra Leone.
A tutti questi centri si affiancano 27 posti di Primo Soccorso nelle zone piu' minate o piu' vicine al fronte. Emergency, ovunque operi, e' sempre neutrale. In quei Paesi nei quali vi era un conflitto in corso, Emergency ha sempre garantito cure e sostegno a tutti i suoi pazienti indipendentemente dalla loro collocazione politica o religiosa.

Al medico e all'uomo il riconoscimento della città di Forlì.



Una primavera per l’Afghanistan

Una settimana intensa di incontri, dibattiti, musica e tante occasioni per essere più vicini alla sofferenza, alla cruda realtà di un paese dilaniato dalle continue guerre e, dalla guerra piu' lunga e piu' infida delle mine antiuomo. Una settimana dedicata ad Emergency, all'impegno del suo fondatore Gino Strada che ci trasmette la cruda e dura verita' con forza e tenacia.

Concerto di Danza delle Scuole di danza forlivesi lo stand di Emergency

Presentazione di libri "Pappagalli verdi" di Gino Strada, "Afghanistan anno zero" di Vauro e Giulietto Chiesa, mostre di vignette di Vauro ed Ellekappa, mostra di elaborati degli studenti forlivesi esposta in piazza , scrittori per bambini, tornei sportivi , il volley della Icot per una serata a favore di Emergency, danza e musica, tavola rotonda a cui hanno partecipato fra gli altri Teresa Strada e Mons. Giovanni Catti. Una citta' che ha dimostrato sensibilita' e partecipazione ad una iniziativa di solidarietà e sostegno per una concreta cultura di pace.



Forlì, città dei diritti umani (2002)

In collaborazione con l'Associazione buddista Soka Gakkai di Forlì, è stata realizzata la bellissima e particolarissima mostra itinerante, visitata in tante parti del mondo, allestita a Forlì in occasione della celebrazione della giornata universale dei diritti dell'uomo. "Forlì - Città dei diritti umani" ha coinvolto , per l'intensa attività degli appartenenti all'Associazione, tantissimi studenti, cittadini, giovani della nostra città, provincia e regione.

In occasione di questa iniziativa che ha visto presenti all'inaugurazioni importanti personalità è stato istituito il riconoscimento "Cittadini del mondo per la pace".

Il riconoscimento è stato consegnato al Presidente dell'Associazione Soka Gakkai International Daisaku Ikeda, da Gino Strada, fondatore di Emergency, al quale è stato chiesto di essere presente per testimoniare il proprio impegno concreto nelle zone di guerra contestuale ad una quotidiana attività per la crescita della cultura della pace nel mondo.



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